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“Rosso e vita”: simbiosi di natura e pathos nella produzione a collage di Guerrino Bardeggia

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La sala consiliare del Comune di Gabicce Mare ospiterà una collezione di opere di Bardeggia dal 5 al 14 gennaio

In occasione del ventesimo anniversario della morte dell’artista gabiccese Guerrino Bardeggia, Gabicce Mare, la sua cittadina, accoglie, presso la Sala Consiliare del palazzo comunale, una piccola collezione di opere appartenenti alla sua fase artistica più matura.
Si tratta di cinque tavole che misurano 120x150 centimetri realizzate con tecnica mista a collages. Le grandi opere, infatti, sono papier collé, ovvero il risultato di applicazioni di vario materiale (disegni, carta, stoffa…) su tavole di compensato marino, colorate e disegnate.
Bardeggia si accosta a questa tecnica a causa della sua malattia, che non gli permette di utilizzare l’olio, molto caro alla sua poetica, a causa della trementina. I suoi vapori, infatti, non giovano alla sua gola messa a dura prova dal cancro. Si tratta della sua produzione più avanzata, preziosa ed evoluta.
Il ciclo pittorico al quale appartengono (insieme a tante altre) le cinque tavole esposte a Gabicce è chiamato dal Maestro “Il senso della vita”.
Nella piccola e preziosa collezione in mostra anche tre vasi incisi, due su maiolica bianca e uno su base nera, dove le linee precise e sicure del disegno del maestro Bardeggia ritraggono farfalle, piccoli volatili, bambini e fiori.
Maternità, natura, sofferenza sono tematiche e costrutti spesso indagati artisticamente da Bardeggia.
In particolare, la selezione proposta ha due riferimenti stilistici oggettivi che le accomunano e danno un senso profondo all’esposizione. Il primo è l’amore dell’artista per il colore rosso, sempre intensamente radicato nella sua poetica e onnipresente nella trasmutazione in materiale tangibile dei suoi intenti artistici.
Il secondo riguarda la delicatezza di Bardeggia nel trattare la natura e l’aura mite con la quale la descrive. Una delicata rappresentazione di uccellini, piante, pianeti luminosi accompagnano abbracci, famiglie, esseri umani avvolti nel tepore della loro simbiosi col mondo che li circonda.
L’antitesi, riuscitissima, tra il pathos espresso dal colore rosso e l’intimo legame dell’essere umano con ciò che lo circonda, suoi simili compresi, sboccia in una novella che parla densamente di vita e sentimento.
Forte il riferimento alla tematica cardine di “Pesaro 2024: la natura della cultura” dove sono celebrate diverse traiettorie del rapporto tra natura, arte e tecnologia. Nella collezione “Rosso e vita” natura e creatività si fondono fino delineare orizzonti suggestivi e di grande pregio.

Il ventennio dalla morte di Bardeggia nel 2024 risuona forte in tutto il territorio.
In concerto con le due iniziative locali (“Il viaggio di Francesca” presso la rocca di Gradara e “ANIMÆ” presso la Galleria Santa Croce e Museo della Regina di Cattolica), per ricordarne l’anniversario della morte, lo spaccato gabiccese esprime il legame radicato dell’artista con gli elementi naturali che si fondono nella sua poetica in maniera trasversale alla tecnica. La natura e le sue declinazioni sono descritte da Bardeggia in pittura, scultura, poesia, disegno.
L’esito di questo profondo amore per il creato è espresso con i tratti tipici di Bardeggia che mai si piegano al conformismo, ma che si rivelano forti e tenaci nella loro più individuabile unicità. Il rosso sangue è quindi elemento di contrasto cromatico con delicati toni verdi smeraldo, uccellini con ali spiegate in volo, abbracci voluttuosi e intimi spaccati famigliari.

Vermiglia anche la tonalità a contrasto della rappresentazione di una folta nidiata di piccole rondini, in attesa della madre con i becchi spalancati al cielo. Maternità, natura, fede si fondono in una tavola dalla forza encomiabile, dove tutti i costrutti artistici indagati dal Maestro trovano la massima espressione.

 “La mostra, - interviene l’assessora alla cultura Rossana Biagioni – inaugurata il giorno del ventennale dalla morte del  Maestro Bardeggia vuole rappresentare un segno di riconoscenza della Città verso l’artista nostro concittadino e creare un legame di memoria fra chi lo ha conosciuto e i nostri giovani che incontrano per la prima volta le sue opere. La mostra inoltre – prosegue l’assessora Biagioni – arricchisce il percorso urbano delle opere di Guerrino Bardeggia che impreziosiscono i luoghi simbolo della città: la Chiesa Santa Maria Immacolata in Gabicce Mare, la Chiesa Santa Maria Annunziata in Ponte Tavollo, il monumento ”Alle Genti di Mare” in viale della Vittoria, gli affreschi del vecchio palazzo comunale che sono stati recuperati e inseriti nell’esposizione permanente ospitata nella nuova sede municipale.”
L’esposizione, curata e presentata da Lara Badioli, foto di Giuseppe Badioli, promossa dall’Assessorato alla cultura del Comune di Gabicce Mare e dal Comitato per la promozione dell’arte di Guerrino Bardeggia, sarà inaugurata venerdì 5 gennaio 2024 alle ore 16.30 presso la sala del Consiglio Comunale di Gabicce Mare. Le opere saranno esposte fino al 14 gennaio con la possibilità di visitarle tutti i giorni dalle 16 alle 18.

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